Facendo ordine nei miei (innumerevoli) cassetti, sono saltate fuori delle vecchie agende, e dalle agende alcuni pizzini contententi informazioni da salvare. Li metto qui, dove non prendono posto e dove non rischio di perderli.
- Puntare sugli outcome, imparare a trattare il cambiamento come *parte del lavoro*, start from value. Si traduce in start to the right, metodo che si impara qui.
- Una bella definizione dello stato di DONE:
Il bisogno di qualcuno è soddisfatto (someone’s need was met). - Una cosa sul design fisico dell’esperienza. FedEx: gli utenti non erano felici quando vedevano il loro pacco appoggiato accanto a una catasta di altri. Creare una parete dietro la quale l’addetto appoggia il pacco tranquillizza l’utente. Si ottiene facendo un focus davvero a 360° sull’esperienza utente… Piacevolezza superficiale versus piacevolezza profonda: la seconda elimina i pain point, può portare a superare le aspettative del cliente.
- La clessidra è una beffa, sostiene l’illusione che si possa far tornare indietro il tempo, granello dopo granello. Il tempo passa e non si recupera.
- Lo stakeholder *deve* essere portatore di interesse.
- Il cervo non sta attraversando la strada, è la strada che attraverso la foresta: impara a guardare da un punto di vista globale.
- C’è un momento per ascoltare (ear) e uno per imparare (learn).
- I bias sono figli del pensiero veloce, la memoria associativa nel sistema 1 (usato al 95%) prende il sopravvento. Caratteristiche: inconscio, veloce, associativo, pilota automatico. MANGIARE Z_PPA –> mangiare zuppa 🙂 Il sistema 2 (usato al 5%) consuma un sacco di energia e quindi entra in gioco raramente, perché ci espone al rischio di non avere energia per sopravvivere.
- Effetto priming detto anche effetto Florida: noi crediamo di sapere perché facciamo certe cose, ma spesso facciamo cose senza saperlo; dipende da come rispondiamo facendo risuonare certe associazioni.
- Miracle question: quando arrivi dove il problema è risolto, cosa vedi? cosa succede?
- Fluidità cognitiva: ciò che “gira meglio” è vero. I pattern che si ripetono rassicurano perché dicono: ti ho già visto e sono sopravvissuta.
- Buonumore genera predisposizione a dire sì.
- Le parole e il loro ordine condizionano la percezione. Se parli di 10% morti o 90% in vita la risposta del cervello è diversa.
- Nel 21esimo secolo, chi pensa e chi fa sono tornati ad essere la stessa persona.
- I 6 barattoli di Harv Eker:55% barattolo delle necessità ordinarie
10% barattolo della libertà finanziaria. Non si tocca per nessun motivo
10% barattolo della formazione
10% barattolo delle spese straordinarie
10% barattolo del gioco (tutto quello che è superfluo)
5% barattolo della generosità